Trekking e non solo a Ustica: secondo giorno, tra i monti e il mare

Ustica, cuore di PAN…DA ! – Seconda Parte

testo di Giorgio De Simone, foto e video ©WWF Sicilia Nord Occidentale

Sabato 10 giugno

La seconda giornata a Ustica è abbastanza piena, escursione la mattina sul sentiero del tramonto, snorkeling a Cala Santoro (Acquario) e quindi rientro dal sentiero di Mezzogiorno.

Giornata dura che non tutti eseguiranno completamente ma non è un obbligo farlo, infatti ogni partecipante può decidere liberamente di effettuare una o tutte le attività, dipende solo dalle condizioni fisiche e dalla voglia di camminare. 

Si parte alle 9:30 dalla piazza di Ustica e si sale verso il sentiero del boschetto per poi quasi subito deviare a sinistra salendo ripidamente verso Monte Guardia dei Turchi.

La salita è tosta, la mattina si presenta calda e umida, l’unica cosa che ci agevola il passo è la copertura boschiva, abbastanza fitta, una pineta di rimboschimento degli anni 70 e 80, ancora in corso ma adesso con endemismi della macchia mediterranea, che ha consentito un rapido ripristino della copertura boschiva che ha contribuito all’attecchimento di un sottobosco a Lentisco, Ginestra, Cisto e la profumatissima Artemisia.

Arrivati ad una selletta si apre un pianoro a sinistra e l’indicazione ci fa sorgere la curiosità di andare a vedere di cosa si tratta… è una necropoli datata a 2000/1500 anni a.C., chiamata Necropoli della Culunnedda, tombe a “grotticella” con ingresso a pozzetto, ramificate in orizzontale con camere più grandi interne, un gioiello di arte rupestre precristiana in mezzo ad un ginestreto esteso e compatto.

Dopo questo fuori programma ripartiamo verso la vetta del Monte Guardia dei Turchi e arriviamo nei pressi della cima, oggi occupata da una zona militare recintata ove insiste una stazione radio e un eliporto. Da qui si scorge un favoloso panorama verso la costa dello Spalmatore col il faro di Punta Cavazzi e la torre, in basso la sottostante zona di Oliastrello.

Ma noi andiamo verso il periplo di Monte Costa del Fallo quindi ridiscendiamo ripidamente attraversando una fessurazione della roccia, poi nuovamente su sentiero naturale a sinistra per percorrere tutto il sentiero che effettua il periplo della seconda cima e terzo cono vulcanico di Ustica, dopo, cronologicamente, la Falconiera e Monte Guardia dei Turchi.

E’ un sentiero bellissimo, anche ben tenuto e manutenuto con interventi sia parafuoco che di ripristino naturalistico. Complimenti a chi gestisce il demanio forestale in queste condizioni particolari e difficili. Qualche coniglio si fa sentire ma non vedere… mentre le Podarcis si, si fanno vedere e fotografare… dalle nere rocce calde e accoglienti difficilmente si staccano… 

Arriviamo a percorrere tutto il sentiero del tramonto, attraversando, dopo il boschetto, una zona a gariga tipica delle zone costiere, scendendo sul panoramico versante occidentale dell’isola. Tra profumi a tratti intensi di nepetella, artemisia, iperico, mirto e ginestra, sotto di noi a destra la splendida costa della Spalmatore, zona di massima protezione della riserva marina. La vista spazia dall’isolotto del Medico fino a oltre il faro… una visione dalla bellezza straordinaria. 

Arrivati alla Madonna degli Ulivi percorriamo un tratto di strada comunale fino al faro e poi a Cala Santoro, dove altri amici, i nostri volontari esperti sub ci faranno da guide per lo snorkeling.

Percorso del sabato mattina, traccia bianca. 7, 3 km e 350 m circa dislivello. Altezza massima 243 m slm

Sono le 13 circa il mare è quasi calmo qualche ondina poco a largo, ascoltiamo attentamente le spiegazioni delle nostre guide e ci prepariamo allo snorkeling, poi a piccoli gruppi iniziamo l’osservazione dei fondali con maschera e qualcuno anche pinne.

Uscendo dalla caletta dell’Acquario è una progressione di habitat, si inizia dalla battigia con le pietre piene di patelle e incastonate nel battente i pomodori di mare queste bellissime attinie che vanno da un rosso intenso ad arancio, aprendosi quando sono sotto il livello dell’acqua. I fondali sono coloratissimi, nel fondo si scorge la preziosa Posidonia oceanica, la pianta marina che ossigena e crea habitat marini unici. Senza la Posidonia il nostro sarebbe un mare morto.

Qualche Pelagia nocticula, medusa tra le più urticanti del mediterraneo fa la sua comparsa e dobbiamo stare all’erta per non essere…. “accarezzati”.

 

 

Proprio per l’abbondanza di meduse siamo costretti ad abbreviare l’osservazione ma anche se per pochi minuti si è potuto apprezzare l’habitat marino a fondali bassissimi, un’infinità di “manciaracine” in branchi, “muletti”, “viulicchie”, “lappane”, “ucchiati” e “sparagghiuna” oltre ai ricci e alle stelle marine che si potevano vedere anche da fuori dall’acqua, ci hanno deliziato con le loro piroette in acqua…

Peccato per l’impossibilità di continuare, ma già così è bastato per avere la “carezza” per alcuni di noi della bella “midusa” ! Per fortuna eravamo preparati con gel e unguenti di soccorso ! 

 

Allora una volta usciti non potevamo non andare a scoprire la Grotta Segreta lì vicino, una cavità a cui si accede in mezzo alla rocciosa costa dello Spalmatore, una bassa entrata celata tra colate laviche ispide e scoscese. La troviamo, entriamo e ci stupiamo ancora… poi, uscendo, proviamo a trovare dall’alto la cavità, e tra non poche difficoltà ci riusciamo, una fessura quasi mimetizzata tra la costa e il mare si apre pericolosamente sotto i nostri piedi… non provateci, è pericoloso ! Accontentiamoci della grotta così come è. 

Ritornando alla caletta dell’acquario, prendiamo un po’ di sole, consumiamo il nostro pranzo al sacco e alle 16 ci incamminiamo verso il sentiero di Mezzogiorno per rientrare in paese. Non prima di esserci rifocillati alla caletta di punta Cavazzi dove un baretto offre una fresca ristorazione. 

Dopo esserci riforniti di sali minerali e idratati circa 20 di noi partiamo per il rientro dal sentiero di Mezzogiorno. Il pomeriggio è caldo, il sole alle spalle è implacabile ma la nostra forza di volontà è più forte. Il sentiero si snoda attraversando la costa meravigliosa che da punta Cavazzi percorre la falesia più bella e ricca di grotte marine di tutta l’isola. 

Facciamo una tappa alla grotta e all’impianto di dissalazione dove il Prof. Nasello ci spiega come funziona. Poi ritorniamo sul sentiero e ci incamminiamo. 

Si sale e scende continuamente, accumulando un dislivello notevole. Per questo spesso ci fermiamo a rifiatare e idratarci per far salire la pressione e ristabilire il battito cardiaco.

Siamo tutti abbastanza preparati e quindi si prosegue fino all’arrivo di questo stupendo sentiero. Inutile descriverlo, si deve percorrere per capirne e apprezzarne la bellezza, il sentiero più bello di Ustica è lui… il sentiero di Mezzogiorno, fatto a ritroso è ancora più affascinante perché i colori del paesaggio in questo periodo fanno da quinta a scenografie naturali uniche. Passiamo sopra come a volo d’aquila su Punta dell’Arpa, Punta Galera dove ci facciamo una bella foto di gruppo,  Punta S. Paolo e alla Pastizza . 

Arrivati a Ustica dalla Torre di Santa Maria scendiamo la scalinata e arriviamo in paese… siamo distrutti ma incredibilmente appagati. 

Percorso del sabato pomeriggio, traccia verde. 5,1 km e 250 m circa dislivello. Altezza massima 88 m slm

La seconda serata ci attende con un’ottima cena in uno dei tanti ristorantini del paese, tutti di ottimo livello.


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