Ponte San Brancato e Cascate Scopalacqua, Madonie

Parco Regionale delle Madonie – Petralia Sottana

Effettuata sabato 15 aprile 2023

Referenti: Salvo Incrapera – Giorgio De Simone – Marco Cannioto

Tipo itinerario: Bastone + Anello

Lunghezza: 13 km circa

Guadagno / Perdita: 330 m / 330 m

Tipo suolo: strade forestali, sentieri naturali

Tempi percorrenza: 5 ore circa con soste

Difficoltà: E – MEDIA – Brevi tratti fuoripista

Descrizione del percorso

Percorreremo una parte del sentiero codificato G6, che fa parte dei geositi del Parco delle Madonie denominate “Le Pietre e l’Acqua”.

Questo sentiero partendo dalle porte di Petralia Sottana, ci porterà prima al Ponte San Brancato e poi tra rigogliosa vegetazione alle cascate Scopalacqua.

Utilizzando la Regia Trazzera delle transumanse Petralia-Castelbuono, dopo circa 30 minuti si raggiunge Ponte di San Brancato, a schiena d’asino in stile romanico, che permetteva di attraversare il torrente Mandarini. L’arco di pietra, che cavalca il torrente Mandarini, riflettendosi nella “gorga”,il grande specchio d’acqua che si è venuto a formare proprio sotto il ponte, crea un paesaggio “da cartolina” che ci proietta in altri tempi.

La trazzera e quindi anche il ponte, nel passato rivestivano una grande importanza, in quanto facevano parte della rete delle trazzere regge. Il fatto che la portata d’acqua è continua durante tutto l’anno, fa si che “a gorga” di San Brancato, d’estate, soprattutto nelle giornate più calde, diventa un’alternativa per rinfrescarsi.

Proseguendo il sentiero per portella Mandarini e attraversando la SP54 delle Madonie arriveremo alla cascata di Vallone Scopalacqua, area di formazione proprio del torrente Mandarini, che offre uno spettacolo molto suggestivo.

Possiede un dislivello di circa 40 metri erodendo rocce quarzarenitiche fortemente inclinate che hanno un preciso significato tettonico, quest’ultime difatti rappresentano un piano di “faglia diretta” che si può seguire per notevoli distanze.

Attorno troviamo una rigogliosa vegetazione, fra cui anche alberi di agrifoglio. A monte della cascata, fra rocce quarzarenitiche del Flysch numidico, troviamo l’Osmunda regalis, chiamata localmente “a filici francisi”, una felce acquatica che rappresenta una peculiarità biogeografica. Il vallone Scopalacqua, come anche il poco distante “Gorgonero”, che fa parte di un altro itinerario, rappresenta una delle poche stazioni dove questa specie vegetale è presente in Sicilia.

Rietreremo alle auto percorrendo un tratto della SP54, circa 2 km, e quindi un sentiero di raccordo per rietrare dallo stesso sentiero dell’andata riattraversando Ponte San Brancato.

Riprese le auto ci fermeremo, chi lo vorrà, per un caffè a Castellana Sicula.

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